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PAROLA E LINGUAGGIO NEL RAPPORTO TERAPEUTICO

Il rapporto analitico ė fondato sulla parola. Sulla parola e, soprattutto, sul linguaggio. La celebre frase di Lacan: “l’inconscio strutturato come un linguaggio” spiega come l’inconscio non sia qualcosa di antecedente il soggetto ma nasca e si formi con esso, tenendo ben presente che ciò avviene per opera dell'A(a)ltro.

Di |2021-09-24T13:19:42+02:00Settembre 24th, 2021|

Coronavirus: il ritorno alla realtà

L'avvento del coronavirus - Covid-19 - ha toccato a livello profondo il senso di sicurezza, la padronanza di sé e la percezione di controllo sulla realtà esterna e sulla natura, soprattutto dell’uomo occidentale. Forse solo i terremoti erano rimasti a ricordare la precarietà umana. È una condizione che sgomenta e crea ansia e infine angoscia quella data dall’impossibilità di dare un nome a ciò che sta succedendo; cioè di simbolizzare, definire l’evento a cui si è confrontati. Un’esperienza che ha proiettato con grande smarrimento l’uomo contemporaneo, ipertecnologico e scientista.

Di |2020-06-25T17:25:07+02:00Maggio 22nd, 2020|

CORONAVIRUS E L’INERZIA DEI PAESI OCCIDENTALI Un’ipotesi psicoanalitica

Tutti abbiamo osservato con deluso stupore la noncuranza dei paesi occidentali di fronte all’avvicinarsi del contagio da coronavirus. Inizialmente si è pensato che la cosa non ci riguardasse, essendo la Cina lontana, ma anche quando è stata l’Italia ad essere toccata dal contagio molti paesi sono rimasti inermi sottovalutando la situazione e le conseguenze di

Di |2020-05-02T19:21:47+02:00Aprile 25th, 2020|

IL CONFINE E IL SUO RAPPORTO CON IL DESIDERIO E CON L’IO

IL CONFINE DENTRO E FUORI E IL SUO RAPPORTO CON IL DESIDERIO Il tema del confine è l’oggetto dell’intervista radiofonica, qui acclusa, attraverso la quale cerco di indagarne la presenza e la sua incidenza su ciascuno di noi. Dare uno sguardo al territorio al di là della linea di demarcazione, rendendomi conto che il confine

Di |2018-12-13T17:22:21+01:00Marzo 19th, 2018|

IL VUOTO CHE CI ACCOMPAGNA

Dalla noia, all’eccitazione, dalla depressione, dove tutto perde interesse, all’agire maniacale nel quale il soggetto si percepisce creatore illimitato: altre risposte all’insorgere del vuoto.Il lavoro analitico porta il soggetto, con i tempi e i modi necessari, ad ascoltare questa dimensione “altra” che egli avverte come pericolosa e straniante ma che gli appartiene intimamente.

Di |2018-12-13T17:24:39+01:00Marzo 6th, 2018|

LA RELAZIONE MADRE-FIGLIO, MADRE-FIGLIA

Ammirazione, amore, recriminazione, nostalgia; queste le tracce che lascia nel figlio e nella figlia la relazione con la madre. Segni che costituiscono la soggettività di ciascuno e con i quali ci si trova interiormente a dialogare lungo tutta la vita.

Di |2019-11-21T16:50:11+01:00Aprile 27th, 2017|

LA CASA, IL LUOGO DEI LEGAMI

Operazione non facile perché fin da principio il bambino non può non aderire all’altro che all’inizio è soprattutto l’altro materno e farsi quindi oggetto di esso. Non c’è altra strada da percorrere, pena l’esclusione dal mondo.

Di |2018-12-13T17:25:05+01:00Marzo 2nd, 2017|

Ansia, depressione, disturbo psichico ed il dell’Io.

Possiamo pertanto pensare che una funzione del confine, inteso come limite psichico tra il dentro e il fuori, l’interno e l’esterno del soggetto, tra l’Io e il Tu, sia quella di supporto a questa necessità quotidiana di definizione nella relazione con l’altro, nella definizione di spazi, di ambiti psichici che immaginariamente vengono pensati separati, in quanto delimitanti un dentro e un fuori da me.

Di |2018-12-13T17:25:19+01:00Ottobre 5th, 2016|

IL CONFINE E’ NECESSARIO ? Il confine nei disturbi e nella sofferenza psicologica. (Parte 1°)

Ho viaggiato in Tagikistan per diversi giorni sul confine con l'Afghanistan. Un fiume, il Panje ne segna la frontiera. Di qui camminavo tranquillo, gli uomini e le donne che incontravo mi salutava sorridendo. Di là, sull'altro versante, non so, non ci sono stato ma i racconti di un viaggiatore asiatico che da là proveniva mi

Di |2018-12-13T17:27:00+01:00Settembre 10th, 2016|

L’uso del corpo della donna… e dell’uomo

Non vedo chi c'è in quel corpo. L’altro è solo una parte di corpo, ciò che mi può servire, ciò che può darmi godimento. E’ la parcellizzazione del corpo. E’ ritornare alla dimensione del “perverso polimorfo” come viene definito da Freud il bambino.

Di |2018-12-13T17:27:16+01:00Maggio 9th, 2016|
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