Alla ricerca dell’anima gemella, dell’altra metà della mela.
Metafore per raccontare del desiderio dell’uomo e della donna di incontrare, l’altro, donna o uomo che li completino, che colmino perfettamente le loro parti mancanti.
Due metà che sommate l’una all’altra facciano una unità.
Anima gemella: realtà o illusione?
Speranza illusoria per la psicanalisi. Semplicemente perché ciascun individuo è già diviso in sé stesso, sin dall’inizio della sua esistenza.
A partire già dal primo incontro, quello con l’altro materno; l’individuo non riesce a fare “uno” con l’altro. Qualcosa, un resto, avanza da questo incontro.
E’ questo resto che orienterà la vita del soggetto, attività e desideri, alla ricerca del sapore di quell’incontro iniziale diventato la matrice del modo che il soggetto ha di godere dell’altro e di essere goduto dall’altro.
In diversi casi, e lo si vede nella tendenza di molti individui ad incorrere ripetutamente nello stesso tipo di relazione (nel medesimo tipo di uomo o di donna) distruttiva o dolorosa. Sarebbe stato meglio che quell’incontro iniziale fosse avvenuto in modo diverso.
Dunque oltre ad essere incompleti fin dall’inizio, non siamo neppure certi che l’altra metà della mela che speriamo di incontrare sia proprio quella metà che ci conviene.
La situazione vista così appare quasi tragica ma quel frammento iniziale, quel resto che è andato perduto, è anche la nostra salvezza perché è ciò che ci fa vivere, che ci spinge a sognare, a fantasticare e a cercare l’amore.