limitiLa differenza indica la capacità del soggetto di riconoscersi staccato, separato dall’altro.

Il bambino se vuole accedere ad una propria dimensione e riconoscere il proprio desiderio, deve attraversare questa realtà, che è realtà di sofferenza e di perdita ma può fare questo nella prospettiva, non conscia, di qualcosa che potrà avere in futuro, non ora.

E’ a questo punto che entra in gioco il concetto di limite.

Limite come rinuncia ad una posizione che appare gratificante ma che nuoce alla possibilità del bambino di trovare un proprio vero spazio nella vita.

Questo limite che in termini psicanalitici chiamiamo castrazione è esperienza dolorosa ma necessaria perché libera il bambino da una posizione per lui al momento gratificante ma nella quale resterebbe imbrigliato, incapace di conoscere quale sia veramente il proprio desiderio e cercare dove e come realizzarlo.

Questo passaggio permette al bambino attraverso una rinuncia che lui vive, inconsciamente come una privazione di potenza, di libertà, ad accedere ad una vera possibilità di libertà.