Mario Tintori

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Finora Mario Tintori ha creato 25 post nel blog.

Teatro, salire sul palco per scoprire sé stessi

Un bravo attore riesce ad esprimere al meglio le proprie qualità sceniche e interpretative quanto piu' ha perlustrato la propria interiorità psichica, emotiva, affettiva e relazionale, giungendo, se non proprio ad una conoscenza di sè, operazione fortunatamente mai conclusa, quantomeno ad una maggiore e piu' profonda confidenza con sè stesso.

Di |2018-12-13T17:27:37+01:00Maggio 16th, 2015|

Il padre e la funzione paterna

Va da sé che ciò che la madre fa, o non fa, e ciò che il padre, o colui che ne svolge la funzione, fa o non fa, diventa determinante per il futuro del bambino e per il suo costituirsi come soggetto. E’ necessario quindi che la madre desideri altrove, non solo nella direzione del bambino, e che il padre svolga la sua funzione di elemento di attrazione e di desiderio della madre, disilludendo

Di |2018-12-13T17:27:44+01:00Maggio 15th, 2015|

Il desiderio sessuale

E il desiderio, che è attitudine tipicamente umana, è ciò che alimenta un rapporto d’amore. Il desiderio, a differenza del bisogno, si nutre della mancanza. Perché il desiderio esista occorre che qualcosa, da qualche parte, resti mancante.

Di |2018-12-13T17:27:51+01:00Aprile 22nd, 2015|

Imprenditori, depressione e crisi economica

Così, diventa insostenibile lo sguardo dell'altro. Lo sguardo della moglie, soprattutto, e dei figli. Quello dei propri dipendenti. Lo sguardo sociale, della città, del paese, della categoria professionale. Sentirsi giudicato e giudicarsi un inetto, una persona che ha deluso le aspettative proprie e degli altri, con l'insinuante dubbio di aver osato aldilà delle proprie capacità.

Di |2016-11-21T11:27:36+01:00Gennaio 3rd, 2015|

Quantificare l’amore materno

E dunque, ciò che è importante, piu’ dello stabilire quanto sia l’amore che la madre riversa sul figlio, è capire quale sia la posizione del suo desiderio. Dove e in che modo ella, la madre, desidera. Dove desidera la madre ? Verso il figlio o verso il suo uomo ?

Di |2018-12-13T17:29:16+01:00Febbraio 26th, 2014|

La fiducia in se stessi

Il filosofo Ehrenberg sostiene che depressione, ansia e stress sono il frutto della democrazia. Ed aggiunge: “gli individui hanno bisogno di aver piu’ fiducia in sé stessi, perché piu’ si è padroni di sé e meno si subisce la società”.

Di |2018-12-13T17:29:24+01:00Febbraio 13th, 2014|

Lo sguardo dell’altro

Quella paziente, poi, aggiunse: "verrà il momento che gli dirò di smettere di fotografarmi". Affermazione di notevole acume, illuminante del rovescio negativo dello sguardo dell'altro; cioè del suo effetto persecutorio e annullante il soggetto. Effetto che la clinica contemporanea, ad esempio nell'anoressia e dei disturbi alimentari, nonchè negli attacchi di panico, ne dà ampia attestazione. Si tratta di sguardi dell'Altro (con la a maiuscola), che non sono solo quelli del proprio simile ma anche quelli che si muovono nel "brodo" sociale nel quale si è immersi. Sguardi che indagano e soprattutto che controllano.

Di |2018-12-13T17:29:30+01:00Febbraio 14th, 2013|

L’impossibile della libertà

La condizione dell’essere umano è quella di trovarsi inserito, fin dalla nascita, ed ancor prima, allorché i genitori cominciano a concepirne, della sua esistenza, il pensiero, in un rapporto con un “Altro” a lui esterno, ed anche antecedente, e che tuttavia lo determina. E’ un “altro” sociale, nella sua accezione piu’ estesa, costituito dalle parole,

Di |2018-12-13T17:29:37+01:00Ottobre 14th, 2012|

Un mondo senza limiti: un mondo con più o meno libertà?

La differenza indica la capacità del soggetto di riconoscersi staccato, separato dall’altro. Il bambino se vuole accedere ad una propria dimensione e riconoscere il proprio desiderio, deve attraversare questa realtà, che è realtà di sofferenza e di perdita ma può fare questo nella prospettiva, non conscia, di qualcosa che potrà avere in futuro, non ora. E’ a questo punto che entra in gioco il concetto di limite. Limite come rinuncia ad una posizione che appare gratificante ma che nuoce alla possibilità del bambino di trovare un proprio vero spazio nella vita. Questo limite che in termini psicanalitici chiamiamo castrazione è esperienza dolorosa ma necessaria perché libera il bambino da una posizione per lui al momento gratificante ma nella quale resterebbe imbrigliato, incapace di conoscere quale sia veramente il proprio desiderio e cercare dove e come realizzarlo. Questo passaggio permette al bambino attraverso una rinuncia che lui vive, inconsciamente come una privazione di potenza, di libertà, ad accedere ad una vera possibilità di libertà.

Di |2018-12-13T17:29:44+01:00Maggio 17th, 2012|
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